15 agosto

Assunzione della Beata Vergine Maria

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La Solennità di Maria Assunta in cielo, nella quale ci stiamo introducendo ci apre alla dimensione della speranza per noi e per i nostri cari che portiamo nel cuore.

Maria, lei una donna come le altre, essere umano come ciascuno di noi, creatura in mezzo a milioni di altre creature è stata preservata dalla corruzione della morte ed è stata portata in cielo in anima e corpo.

Colei che è stata grembo e casa per l’autore della vita, per la vita stessa che si faceva carne non poteva rimanere avvinghiata nel potere della morte. Proprio perché la morte è stata vinta per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo.

E se lui è la primizia della vita, la primizia della risurrezione, caparra della nostra stessa risurrezione, ecco che Maria, potremmo dire è la dimostrazione che Dio fa sul serio con l’umanità, in Maria che ascende al cielo anche noi possiamo riconoscere la strada che ci è tracciata per il nostro incontro con il Padre.

Maria, allora non è una donna migliore delle altre, superiore alle altre, con delle capacità straordinarie, ma è una creatura che ha saputo rendere straordinario ogni istante della sua esistenza. Non ha tenuto per sé il grande dono offerto con l’annuncio di divenire la madre del Signore, ma si è posta subito in viaggio e si è messa a servizio della cugina Elisabetta; di ogni cosa che avveniva in lei ed intorno a lei ha saputo fare tesoro custodendolo e meditandolo nel suo cuore.

Maria, Donna dell’Ascolto e del Servizio, non ha tenuto nulla per sé ed anche la sua Assunzione non è qualcosa che custodisce gelosamente come un bel premio, come una medaglia d’oro che si è conquistata e le conferisce il primo posto sul podio… Maria Assunta è la primizia (dopo suo Figlio) dell’umanità che è chiamata a quella vita eterna, a quella vita piena con il Signore.

Da quella posizione privilegiata si pone come mediatrice di ogni grazia per ciascuno di noi, lei che ha vissuto le fatiche e le sofferenze umane, le comprende e le presenta ogni giorno a Dio affinché possano diventare occasioni di santità e non scandali che bloccano il cammino.

Chiediamo all’intercessione di Maria di saper accogliere ogni giorno quelle croci che siamo chiamati a portare, non chiediamo di togliercele, ma di farle nostre, di “amare” la nostra croce, così come lei è stata ai piedi della croce di suo figlio ed ha accolto le tante sofferenze che hanno caratterizzato la sua esistenza, aiuti anche noi a stare nelle nostre fatiche con un cuore nuovo, col cuore di chi riconosce che non finisce tutto col buio della sconfitta della morte ma con la luce della vittoria della vita.