21 maggio

VI domenica di Pasqua

Leggi le letture di questa domenica

Se mi amate. Questa domenica è caratterizzata dalla dimensione dell’amore. Amore ricevuto e amore donato.

Torna per ben 5 volte nel breve brano che abbiamo ascoltato, la dimensione dell’amore. Amare Dio, si manifesta nella vita di ogni giorno, dall’osservare i suoi comandamenti. Infatti potremmo interpretare i comandamenti come delle fredde imposizioni, come un’ulteriore legge al pari di quella statale che, semplicemente ci imponga di fare o non fare alcune cose. I comandamenti del Signore, però non ci sono stati consegnati con questo intento, ma sono la manifestazione concreta dell’amore che Dio ha rivolto all’umanità intera e, quindi, anche a ciascuno di noi. Avere a cuore, cioè portare nel cuore i comandamenti del Signore vuol dire fare spazio per Lui nella nostra vita, riconoscere che questi sono un dono che ci è stato posto fra le mani per la nostra gioia e per il nostro bene. L’osservare questi ci rende davvero uomini e donne vere, ci fa togliere le maschere ci apre ad una dimensione veramente umana e umanizzante… e come avviene per ogni dono, questo è la manifestazione concreta dell’amore di colui che ce lo consegna. Se così avviene per i doni che ci scambiamo umanamente, chiedendo loro di diventare segno di un legame di stima, di amicizia, di amore… tanto più per i doni che vengono da colui che è puro Amore con la “A” maiuscola.

Quanta pace, gioia e calore ci riempie il cuore il riconoscerci persone amate. Ebbene, se ci sentiamo così quando abbiamo qualcuno intorno che ci manifesta il suo amore, il cristiano ha una marcia in più perché sa di non essere mai solo ma di poter contare sempre sull’amore di Dio, un amore personale che Dio ti rivolge, ci rivolge. Un amore avvolgente, un amore che è segno di vicinanza, relazione. Non siamo soli, ma tutta la SS. Trinità è con noi ogni istante della nostra vita.

Gesù ha promesso che pregherà il Padre perché ci mandi lo Spirito della verità e rimanga per sempre con noi. La relazione con Dio è relazione di verità, nella quale siamo chiamati ad essere veri. Lì potremo riconoscere l’amore che il Padre e il Figlio suo ci rivolgono.

Si tratta di un amore personale, che ti guarda, ti conosce e ti riconosce per quello che sei, per ciò che porti dentro, sa di cosa hai bisogno, non come capriccio, ma quei bisogni veri, profondi, vitali. Sa che ciascuno di noi è diverso, proprio come un padre e una madre sanno che i loro figli hanno ciascuno delle necessità diverse e a quelle si fanno vicini.

Riconosciamoci amati dal Signore, sentiamo la sua vicinanza, il calore del suo amore riempia il nostro cuore e ci renda capaci a nostra volta di amare i nostri fratelli.