24 gennaio

Leggi le letture di questa domenica

Inizia con questa domenica del tempo ordinario la lettura continuata del vangelo di Luca che caratterizzerà questo anno e la liturgia, come a volerci far entrare subito nelle intenzioni dell’evangelista ci propone il prologo del suo vangelo, nel quale ci viene confermato che quanto ascoltiamo, che gli insegnamenti sui quali basiamo la nostra fede, non sono delle storielle campate per aria, non sono le favolette per i bambini, le storie della buona notte, si tratta invece di un resoconto ordinato di quanto i testimoni oculari del cammino del Signore Gesù hanno trasmesso in prima persona. Luca parte da lì, da quei racconti certi, dalla testimonianza diretta di coloro che hanno seguito Gesù, che da lui si sono lasciati affascinare e trasformare la vita, l’esistenza e a sua volta propone a noi questa testimonianza perché anche noi possiamo lasciarci conquistare dal Signore Gesù e abbandonarci in lui, lasciare che sia lui a orientare la nostra esistenza verso il Padre.

Se questo, allora, possiamo dire che è l’intento di Luca, ecco che trova subito concretezza nel proseguimento del brano. Certo nel Vangelo abbiamo operato un salto tra la prima e la seconda parte in quanto dai primi versetti del primo capitolo siamo subito passati con il racconto nella sinagoga al capitolo 4°. In mezzo c’è tutta l’infanzia di Gesù, la predicazione del Battista e le tentazioni nel deserto.

Gesù nella sinagoga, ci esplicita a  sua volta il senso della sua incarnazione, della sua presenza lì, in mezzo al popolo di Israele, e lo fa prendendo a prestito le parole del profeta Isaia, con quel grandioso annuncio di un anno di grazia del Signore. L’annuncio della presenza nel mondo dell’inviato di Dio, del suo unto, del Messia che porta questo lieto messaggio. Un messaggio di liberazione, di guarigione, di restituzione della dignità.

È il brano dell’attesa messianica, uno dei brani che dicevano la speranza del popolo di Israele di vedersi nuovamente libero da tutte le forme di schiavitù. Gesù, dopo aver letto il brano, siede. Assume l’atteggiamento dei maestri, si siede e la gente attende una sua parola, un suo commento. La curiosità, la voglia di comprendere cosa quel loro compaesano legge tra le righe di quell’antica profezia, e… sbalorditivo, Gesù afferma che oggi questa Scrittura si è compiuta. Oggi si sta manifestando la presenza di questo unto del Signore che porterà la libertà al popolo.

Riconosciamo in Gesù colui che viene a liberare ciascuno di noi, fidiamoci della sua parola, una parola capace di liberarci dalle catene del male e dell’egoismo nelle quali ognuno di noi, tanto o poco è avvinghiato. Riconosciamo in Gesù, l’inviato del Padre per mostrarci e dimostrarci quanto questo Signore ama l’umanità, a che punto è disposto ad arrivare a nostro favore. Mettiamoci anche noi in ascolto della sua parola, riconosciamola come una parola vera e forte, che di generazione in generazione si mantiene solida perché non è un annuncio di uomini ma ha dentro di sé la forza e la solidità stessa di Dio.